Ha soli 16 anni, il Principe Alberico, eppure è già fortemente legato alla sua terra e nel suo sguardo c’è qualcosa in più: una visione verso il futuro, la capacità di guardare oltre.
Quando si ha una simile energia, si finisce per scrivere le pagine della storia ed è così che, nel 1946, ormai adulto, il Principe Alberico Boncompagni Ludovisi diventa pioniere di uno dei capisaldi dei nostri giorni: il biologico. Profondo conoscitore dell’agricoltura e delle sue leggi, costruisce un’azienda alle porte di Roma, nel cuore del Parco Regionale dell’Appia Antica.
Impianta quattro varietà di vitigni sconosciuti all’epoca: Merlot, Cabernet, Sémillon e Malvasia di Candia, iniziando, anche grazie alla consulenza di Tancredi Biondi Santi, una produzione di vini con tecniche innovative, improntata sulla qualità e impreziosita dagli aneddoti della sua storia.
La storia ha un forte valore soprattutto quando nel presente c’è chi sappia valorizzarla. Ed è il caso delle tre nipoti del Principe, Albiera, Allegra e Alessia, che con dedizione e tenacia portano avanti, di giorno in giorno, la produzione del nonno, rispettandone ogni sfumatura, con un risultato dal valore sempiterno.

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Tenuta Principe Alberico

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